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Moncler Pas Cher ” (testata di un loro elegante settimanale stampato a New York) non sono d’accordo. O almeno così danno ad intendere. Nell’editoriale del numero del 7 giugno reclamano la “fine del gioco”. Saddam è in prigione,
Doundoune Moncler, le armi di distruzione di massa non sono state trovate,
Doundoune Moncler Femme, e quindi “la missione è compiuta”. Tutti a casa. Senza i “provocatori” soldati americani,
Doudoune Moncler, i dirigenti iracheni”potranno molto meglio tenere sotto controllo la militanza islamica e il terrorismo”.
Come ragionamento gesuitico non c’è male: “Altri potrebbero obiettare che il ritiro sia irresponsabile; noi invece proponiamo un ritiro nello spirito della responsabilità”. Ovvero: per intanto si mandino altri soldati.
Poi però, a leggere bene l’editoriale, si scopre che i gesuiti di “America” non esigono un ritiro immediato. Anzi: “nel breve termine ci vorranno in Iraq più truppe americane”, sia pure “sotto il comando dell’Onu”, per aiutare il nuovo governo iracheno a prendere il controllo del paese. Il ritiro verrà dopo.